Interventi
L’Euro è stato innanzitutto un progetto politico rivoluzionario, che ha messo in sicurezza l’edificio europeo nel momento in cui la fine dell’equilibrio bipolare erodeva tutti i pilastri su cui era fondata la Comunità europea. Venute meno queste fondamenta, senza il traguardo della moneta unica da perseguire, a partire dalla fine degli anni Ottanta, e senza l’Euro dalla fine degli anni Novanta, l’edificio europeo difficilmente avrebbe potuto sopravvivere nel nuovo mondo globale.
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Comunicato stampa del MFE
“La decisione di ieri dell’Eurosummit di avviare la nascita di uno strumento di bilancio per l’Eurozona all’interno del Quadro finanziario pluriennale è un primo passo importante, che riconosce la necessità di strumenti ad hoc per l’area Euro per favorire la convergenza e rafforzare la competitività. Ma è solo un primo passo perché il cammino per fare dell’Eurozona il fulcro della potenza economica dell’Europa è ancora lungo”. Così Sandro Gozi, Presidente dell’Unione europea dei Federalisti commenta i risultati del vertice dei paesi Euro di ieri.
“Sicuramente la resilienza dell’Eurozona verrà accresciuta con l’adozione delle riforme cui l’Eurosummit di ieri ha dato il via libera”, interviene Giorgio Anselmi, Presidente della sezione italiana dei federalisti europei (Movimento Federalista Europeo), “ma si è scelto ancora una volta di non imboccare la strada indicata nel 2012 dal Blueprint della Commissione europea, e ripresa dal Rapporto dei Quattro presidenti, di dar vita ad una vera unione economica, che implica la creazione di un potere fiscale limitato ma autonomo a livello europeo ed un ruolo di controllo democratico da parte del Parlamento europeo”.
“Nella via indicata ieri dall’Eurosummit pesa il fatto che si sia scelto di inserire il bilancio dell’Eurozona nel Quadro finanziario multiannuale. Non solo in questo modo l’ammontare del budget è destinato ad essere poco più che simbolico, cosa che ne limita gravemente l’impatto, ma ancor di più è criticabile la scelta di confinarlo in un quadro di governance puramente intergovernativo. Siamo ancora molto lontani dalla visione proposta dalla Francia di fare dell’Eurozona il cuore e il motore di una vera sovranità europea”, conclude Luisa Trumellini, segretario generale del MFE.
Pavia, 16 dicembre 2018
Lettera del Presidente dell'Unione Europea dei Federalisti, Sandro Gozi, ai Capi di Stato e di Governo e ai Presidenti Tusk e Juncker in vista della riunione del Consiglio europeo che inizia oggi.
"Signor Presidente,
In vista della prossima riunione del Consiglio Europeo e dell’Eurosummit del 13 e 14 dicembre, desidero condividere con Lei le proposte dell'Unione Europea dei Federalisti (UEF) - di cui sono stato eletto Presidente al recente Congresso europeo a Vienna - sui principali punti all'ordine del giorno del Consiglio europeo..."
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L’accordo per la creazione di un bilancio ad hoc per l’Eurozona, reso pubblico venerdì scorso dai Ministri delle Finanze di Francia e Germania, e portato nel Consiglio ECOFIN ieri, lunedì, ha il pregio di sbloccare l’immobilismo tedesco e di non lasciare totalmente inascoltate le proposte della Francia. E’ un piccolo passo (“Baby steps on Eurozone reform”, come titola il Financial Times) che ha il pregio di rompere uno stallo che sembrava destinato a paralizzare ogni ipotesi di riforma e rafforzamento dell’Unione monetaria e della zona Euro.
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“L’Italia ha un rapporto debito pubblico/PIL pari al 131,2 % nel 2017; è il secondo più alto dell'Unione europea e tra i più alti al mondo. Nel 2017 rappresentava un onere medio di 37.000 € per abitante. L'elevato stock del debito pubblico priva l'Italia del margine di manovra fiscale necessario per stabilizzare la sua economia in caso di shock macroeconomici e rappresenta un onere intergenerazionale che graverà sul tenore di vita degli italiani del futuro”. Questo è uno dei passaggi della Commissione europea nel comunicato con cui esprime, per la prima volta nella storia dell’Unione nei confronti di uno Stato membro, un parere negativo sul documento programmatico di bilancio presentato dall’Italia. Che gioco sta facendo dunque il governo italiano?
Sabato 13 ottobre 2018 dalle 13:00 alle 14:30
Piazza di San Marco, Firenze - GoogleMap >
Il Movimento Federalista Europeo e la Gioventù Federalista Europea promuovono la mobilitazione paneuropea 13-10 a Firenze per un’Europa più unita e democratica.
Documento approvato daal Direzione nazionale del MFE del 15 giugno 2018
A fine maggio 2019 si terranno le none elezioni europee. Dalle prime del 1979 ad oggi, attraverso vari trattati, il Parlamento europeo ha ottenuto maggiori poteri ed un'accresciuta influenza. Non è però mai divenuto la camera popolare di un autentico sistema federale. Per la semplice ragione che l'Unione europea non è una federazione. Tuttavia, mentre in passato questa prospettiva rimaneva aperta, sebbene rimandata ad un futuro imprecisato, oggi è espressamente negata da un numero non esiguo di Stati membri e da numerosi partiti e movimenti. I nemici dell'unificazione europea sono quindi ben presenti nell'emiciclo di Strasburgo. Sono anzi ben determinati a tentare il colpo grosso in occasione delle prossime elezioni.
Il Presidente Conte, dopo giorni in cui ha assistito senza intervenire alle dichiarazioni eversive e alle decisioni totalmente arbitrarie e ingiustificabili del suo Ministro degli interni sul caso della Diciotti, ha scelto di schierarsi pubblicamente con il Comunicato stampa del 24 agosto, criticando i partner europei per la mancata solidarietà, facendo riferimento ad una serie di informazioni false e minacciando impossibili ritorsioni.
Ancora una volta il Consiglio europeo decide di non decidere
Quanto può ancora sopravvivere l’Europa, prigioniera di questa eterna impasse?
Il Consiglio europeo che si è svolto nei giorni scorsi ha offerto ancora una volta ai cittadini e al mondo uno spettacolo desolante di disunione e di opposti nazionalismi.
Nonostante le aspettative che hanno preceduto il vertice, i risultati raggiunti non riescono a nascondere lo stallo in cui è bloccata l’Unione europea.
Leggi tutto: Al Consiglio Europeo va in scena la paralisi dell'Europa
Il vero cambiamento
Le due forze politiche che hanno vinto le elezioni del 4 marzo hanno dato legittimamente vita ad un governo. Il Presidente del Consiglio, nel chiedere la fiducia del Parlamento, ha sottolineato che il nuovo esecutivo si propone come il “governo del cambiamento”. In buona sostanza, vi sono due modi di concepire tale cambiamento.
Leggi tutto: Documento del Movimento Federalista Europeo rivolto alla classe politica italiana